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Nel dettaglio

Il nostro fondatore ha creduto sin dall’inizio, che la vera comprensione del mondo scaturisce solo attraverso uno sguardo attento. In un’epoca in cui i successi veloci hanno spesso priorità, resta fedele alla sua convinzione: Solo chi attraversa determinati contesti e analizza attentamente le possibilità avrà successo nel lungo termine. Ha saputo riconoscere dei gap di mercato rimasti per lo più celati agli altri. Da questi gap ha formato il modello imprenditoriale di Progroup. Questo è una prova ulteriore del suo pensiero visionario. Spirito pionieristico, gioia nell’innovazione e chiarezza sono i punti cardine del suo lavoro.

Coraggio

Il coraggio è il fulcro dell’imprenditorialità. Senza coraggio non è possibile fondare un’azienda. E soprattutto non quando per fondare l’azienda si necessita di milioni di marchi. Oltre ad un modello imprenditoriale pulito ed equo questo richiede anche una buona dose di persuasione e coraggio e: una famiglia che sia portatrice di questa vision. Sua moglie Herta ed entrambi i suoi figli Maximilian e Vinzenz sono sempre stati al suo fianco.

 

“La visione senza azione è semplicemente un sogno. L’azione senza visione è solo un passatempo. La visione con l’azione può cambiare il mondo”.

Joel Arthur Barker

Disciplina

Jürgen Heindl ha imparato questa forza dai suoi genitori, in cascina durante la sua infanzia. Era chiaro che bisognava mungere gli animali e portare il fieno. Disciplina; questa facoltà di dare una priorità ai compiti ed eseguirli senza lamentarsi, lo ha portato verso l’apice della propria azienda. Lo sviluppo di Progroup, da un primo polo produttivo nell’idilliaco Palatinato meridionale fino ad un gruppo aziendale di successo in tutta l’Europa, sarebbe stato impensabile senza questo atteggiamento di base. Un duro lavoro che sarà poi portato avanti negli anni a venire anche da molti dipendenti. Tra questi anche i compagni di vecchia data, che lavorano per Progroup da 30 anni o più.

Sete di avventure

C’è anche un altro valore che caratterizza il nostro fondatore, forse più di tutti gli altri: lui è e rimane uno scopritore. Il suo senso per nuovi mercati e la sua disponibilità ad intraprendere sempre nuovi percorsi hanno fatto di Progroup una delle aziende più innovative del settore. La produzione di formati in cartone ondulato su larga scala, prima impensabile, la creazione di un circuito chiuso dell’acqua alle cartiere e il completamento di centrali waste to energy, sono tutte il risultato del suo spirito di ricerca. La fondazione di Progroup non solo ha cambiato il sistema della produzione del cartone ondulato, ma anche il rapporto tra clienti e fornitori. Il fattore decisivo è stata l’interconnessione continua delle macchine, dei processi e dei sistemi di pianificazione fino ai clienti. Oggi tutto molto normale. Un approccio molto visionario per gli anni 90, ossia due decenni prima che si parlasse in maniera più assoluta di “industria 4.0”. A spingerlo è anche la curiosità per le persone e le culture, e i suoi viaggi con i clienti e i dipendenti lo testimoniano ancora oggi.

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